FARFALLE MUSICA E PACE...
C’era un tempo in cui le farfalle non avevano colore e le loro ali erano bianche splendenti ma completamente trasparenti. Scontente si riunirono in assemblea.
“ Non possiamo continuare ad essere tutte uguali” disse la più autorevole “non ci distinguiamo l’una dall’altra! E nessuno poi ci nota perché diventiamo verdi sull’erba, rosse sui papaveri, viola sul glicine ecc. ecc… Vogliamo avere una nostra personalità. La bellezza sta nella differenza!” terminò applaudita lungamente.
Decisero allora di mandare due di loro dal Signore dell’Universo che viveva su di una altissima montagna.
Le delegate con grande fatica volarono lassù e quando furono al suo cospetto gli esposero il loro problema.
“Vogliamo un po’ di colore che ci faccia notare quando svolazziamo intorno!”
Il Signore dell’Universo rispose:
“Care mie, non è mica tanto facile ottenere qualcosa che ci distingua, al giorno d’oggi poi sarebbe meglio passare inosservati come fanno tanti in fondo!”
“ Ma guardaci Signore, lei è Serafina io Brunella, riesci a distinguerci se ci rimescoliamo?” e cominciarono a cambiare posto velocemente.
“ Va bene, va bene, però sappiate che l’essere notati se non per cose buone comporta dei pericoli. Comunque se così volete dovrete per ottenerlo compiere qualcosa di straordinario, di particolare, di bello che meriti veramente il colore.!” Terminò il Signore congedandole con un ampio gesto della mano. Le due tornarono dalle altre a relazionare.
“Sorelle . dobbiamo darci d’attorno con buona volontà se vogliamo i colori. Forza, al lavoro”. Sciamarono via cercando ognuna di escogitare qualcosa.
Alcune si posarono sul bucato candido steso al sole, cercando di formarvi disegni, ma furono scacciate in malo modo dalla massaia.” Via, via che mi sporcate i panni!”
Altre si posarono sulla fronte sudata di un contadino che stava dissodando la terra pensando di fargli un po’ di frescura con le ali. “Andate via col caldo che fa ci mancano anche le farfalle!” gridò scacciandole anche lui in malo modo. Disperate si alzarono in volo allontanandosi da quei luoghi. Volarono per un po’ finché stanche videro sotto sotto grigie case tra muri diroccati. Sciamarono e si posarono sui tetti scuri sui muri umidi. E subito il gran buio fu squarciato dallo splendore delle bianche ali. Dalle capanne uscirono uomini donne gridando al miracolo. Tutto era luce e le farfalle felici dell’accoglienza non osarono muoversi anzi si accomodarono formando dei bellissimi disegni. Cominciarono a venire a vedere quella meraviglia tanta gente povera, infelice . In quel luogo ricevevano tante cose cibo, vesti e persino erano rallegrati da spettacoli e musica. Ma le ali delle farfalle erano sempre bianche. Un giorno Brunella e Serafina si staccarono dal tetto e svolazzarono in un grande scatolone dove erano ben riposte cose buone da mangiare. Li si stava così bene! Si addormentarono posate su una fresca bottiglia di latte. Non si accorsero che il grande scatolone volava oltre il mare, lontano . Si svegliarono e volarono fuori. Si trovarono in una terra deserta senza neanche un albero . Sulla porta di misere capanne bambini macilenti con occhi tristissimi. Le due farfalle volarono verso uno di loro il più triste. Si posarono sulle sue manine. Il Bambino le guardò poi accarezzò le bianche ali e all’improvviso cominciò a ridere. Ed ecco che le ali, davanti ai grandi occhi stupiti si coprirono di colori stupendi. Lontano anche sui tetti delle capanne fu un tripudio di colori. Il Signore dell’Universo sorrise e batté le mani felice.
Licia Oddino